Città sostenibili | 25-11-2021
Elena Stoppioni
Tempo di lettura 4 minuti.
Una prima considerazione è d’obbligo: gli imprenditori e i cittadini sono più responsabili delle istituzioni. I privati, più degli Stati e dei gruppi di interesse, hanno a cura la propria comunità. Da un lato, lo evidenziano i risultati di un evento come COP26.
Dall’altro, lo dimostrano l’energia e l’impatto – anche sui temi imprescindibili della sostenibilità e della transizione ecologica – di movimenti di aggregazione di individui con un orizzonte comune, come BuildVision.
È utile e
interessante il racconto di Giovanni
Mori di Save the planet sulla COP26 di Glasgow, la
Conferenza delle Parti per il clima: l’evento tanto atteso in cui uomini e donne di geografie, lingue, appartenenze
tanto diverse, che lavorano insieme per trovare un accordo comune per migliorare
il mondo in cui viviamo.
Giovanni Mori, in particolare, ha seguito 24 su 24 gli incontri di
Glasgow insieme ai suoi compagni e soci di Destinazionecop, nuovo
modello di informazione e confronto nato con l’obiettivo di raccontare i
negoziati per il clima con l’attenzione che si meritano, rendendoli accessibili
e comprensibili ai non addetti ai lavori e facendone capire l’importanza.
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